
Gli interventi all’interno del cavo orale possono essere eseguiti in anestesia locale e con sedazione cosciente, in totale sicurezza, per ridurre l’ansia, la paura e lo stress della seduta chirurgica. Gli interventi di chirurgia odontoiatrica sono eseguiti nel nostro studio al Vomero.
Per Chirurgia Orale, nota anche con il nome di Chirurgia Odontostomatologica, si intende l’insieme delle terapie e dei trattamenti chirurgici effettuati all’interno del cavo orale.
Comprende un ampio numero di interventi eseguiti in anestesia locale come ad esempio: estrazioni dentarie, asportazione di cisti, apicectomie, chirurgia ortodontica, frenulectomie, ricostruzione e/o rigenerazione guidata delle ossa mascellari, interventi di parodontologia e implantologia.
Estrazione di denti o radici gravemente compromessi

L’estrazione (o avulsione) dentale è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di un dente dall’alveolo, la naturale cavità ossea mandibolare/mascellare in cui alberga. L’intervento viene effettuato con l’utilizzo di strumenti meccanici idonei e in anestesia locale. L’estrazione del dente viene effettuata solo in caso di effettiva mancanza di altre possibilità o per facilitare la formazione di una dentatura corretta in caso di palato stretto.
Post-trattamento
L’area trattata risulta molto sensibile e dolorante ed è consigliabile
evitare cibi solidi per le successive 3-4 ore per consentire la
riduzione del gonfiore. Può essere suggerito l’utilizzo di
antidolorifici una volta finito l’effetto dell’anestesia.
Info utili
In passato, i denti irrimediabilmente compromessi venivano semplicemente
estratti. Oggi, invece, si procede con l’inserimento di un impianto dentale.
Per questo motivo, durante l’estrazione, deve essere posta particolare
cura nella preservazione dell’alveolo, evitando di forzare lateralmente
ed estraendo il dente lungo il suo asse verticale in modo da conservare
al meglio i margini dell’osso e consentire così un intervento implantare
ottimale.
Estrazione di denti del giudizio

I denti del giudizio sono i terzi e ultimi molari
che spuntano nelle arcate dentarie ed erompono solitamente attorno al
diciottesimo anno di età, per questo motivo vengono chiamati anche
denti del giudizio. In genere si ricorre alla loro estrazione quando
sono mal posizionati rispetto agli altri molari (disodontiasi) e possono
provocare senso di compressione o spingere contro gli altri denti. L’eruzione del dente del giudizio
non avviene in modo costante e può causare infiammazione (pericoronite)
e dolori intermittenti di diversa intensità. Dalla radiografia
panoramica o intraorale il dentista è in grado
di valutare l’inclinazione del dente rispetto agli altri e formulare la
diagnosi che può esitare nell’estrazione o in una semplice cura
farmacologica.
L’estrazione del dente del giudizio presenta vari
livelli di difficoltà a seconda della posizione e del grado di
inclusione ossea. La maggiore consistenza dell’osso nel mascellare
inferiore può rendere quest’operazione più complessa rispetto al
corrispettivo nel mascellare superiore.
Il post-intervento
Il gonfiore e il dolore postoperatorio che possono verificarsi perdurano per un paio di giorni al massimo e dipendono dal grado di scollamento dei tessuti gengivali e dalla quantità di osso da asportare per eseguire l’estrazione.
Chirurgia ossea
Con la chirurgia pre-protesica si possono eliminare e/o correggere condizioni anomale, sia della gengiva che delle ossa mascellari, prima di installare nel paziente una protesi fissa o mobile. Possono essere utilizzate membrane ed innesti di osso del paziente o di materiale sintetico biocompatibile.
L’importanza dell’osso nell’inserimento di impianti
Un parametro fondamentale per rendere possibile l’inserimento implantare è conoscere e valutare la quantità e la qualità di osso disponibile. Capita spesso che l’osso alveolare sia talmente ridotto in termini di altezza e larghezza che le sue dimensioni non sono più sufficienti per poter inserire degli impianti. Le riduzioni di volume dei processi alveolari vengono comunemente chiamate “Atrofie ossee”. Queste atrofie ossee sono causate per lo più dalla pregressa perdita di denti (edentulia ) e/o dall’effetto distruttivo della piorrea (parodontite). In questi casi per poter inserire degli impianti, occorre aumentare il volume dell’osso alveolare. Questi incrementi di osso si possono effettuare sia contemporaneamente all’intervento implantare (Rigenerazione Ossea Perimplantare) sia prima di effettuare la chirurgia implantare (Rigenerazione Ossea Preimplantare).

Osso presente
In questo caso l’introduzione degli impianti avviene attraverso l’inserimento di un perno stabile all’interno dell’osso mandibolare o mascellare del paziente. Il perno si stabilizza nell’osso attraverso un processo detto osteointegrazione che ne consente la durata nel tempo e la totale stabilità. Gli impianti sono realizzati in titanio, un materiale dalla notevole resistenza e totalmente biocompatibile.

Osso non presente
Per effettuare l’inserimento degli impianti è necessario che il paziente abbia una struttura ossea solida e del giusto spessore.
Nel caso in cui questi requisiti venissero a mancare, è necessario intervenire chirurgicamente per aumentare il volume della struttura ossea consentendone il successivo inserimento.
Aumento dello spessore osseo
L’aumento dello spessore osseo (o rigenerazione ossea) è un trattamento chirurgico necessario e propedeutico all’inserimento degli impianti qualora il paziente presenti una struttura ossea poco solida e dallo spessore inadeguato. Nel caso in cui questi requisiti venissero a mancare, è necessario intervenire chirurgicamente per aumentare il volume della struttura ossea consentendo successivamente l’inserimento dell’impianto. La correzione delle atrofie ossee può essere effettuata in diverse modalità.
La rigenerazione ossea guidata
L’obiettivo della rigenerazione ossea guidata è quello di promuovere la formazione di nuovo osso per ricostruire una cresta alveolare atrofica prima o in concomitanza dell’inserimento implantare, attraverso l’utilizzo di membrane sia riassorbibili che non riassorbibili e materiali riempitivi di diversa natura.
L’osso autologo cioè l’osso proprio del paziente è senz’altro il materiale migliore per questo tipo di trattamento, mentre i materiali sostitutivi di derivazione sintetica sono utili sopratutto per il riempimento di difetti meno importanti. Il sostituto osseo sarà rimpiazzato dall’osso proprio nell’arco di 6-12 mesi.
L’innesto a blocco
Questa tecnica di rigenerazione ossea viene praticata dal chirurgo orale quando altre tecniche risulterebbero inefficaci. Il trattamento prevede l’utilizzo di innesti ossei a blocco ed è indicato in caso di importanti atrofie. Il prelievo dell’innesto a blocco si effettua di solito da siti intraorali come il mento o l’angolo mandibolare. Solo in casi di innesti molto estesi bisogna far ricorso a siti extraorali, per esempio, l’anca o la teca cranica. L’osso può essere prelevato a forma di blocchetti che sono sagomati e fissati nel sito ricevente mediante piccole viti di titanio.
L’espansione di cresta (Split Crest)
Con questa procedura si esegue un incremento della cresta priva di
denti in senso orizzontale. La tecnica prende il nome di Split Crest ed è
utile per risolvere le atrofie ossee delle arcate dentali.
L’intervento avviene naturalmente sempre in anestesia locale e con
sedazione cosciente e si procede con il taglio dell’osso in orizzontale
per aumentare lo spessore delle rispettive creste dentali. Contestuale a
questo intervento si possono già inserire gli impianti e la guarigione
di entrambi, quindi anche l’osteointegrazione sarà contemporanea. Il
risparmio di tempo e anche di disagi per il paziente è un aspetto non
trascurabile di questa procedura chirurgica, che ha un’altissima
percentuale di successo e permette di avere una protesi fissa in tempi
brevissimi.

Rialzo del Seno Mascellare
Il seno mascellare è uno dei quattro seni paranasali e si estende nella zona posteriore della mascella superiore. Spesso dopo la perdita di denti in questa zona anatomica della mascella, si ha come conseguenza una riduzione in altezza dello spessore osseo. Attraverso degli innesti è possibile incrementare l’osso in questa sede e ottenere una base stabile per gli impianti che in genere vengono applicati nella stessa seduta. Il rialzo del seno mascellare avviene con l’utilizzo di due tecniche differenti che variano a seconda dello spessore residuo.
Innesto gengivale
Questo trattamento è necessario in caso di recessione eccessiva della gengiva che può essere dovuta a fattori congeniti, traumi, o invecchiamento. Il trattamento consiste nell’innesto di tessuto gengivale dello stesso paziente con lo scopo di ottenere una ricostruzione delle gengive ripristinandone l’estensione sui denti. L’intervento viene svolto in anestesia locale e comporta l’incisione della gengiva, l’asportazione di una piccola parte di tessuto e l’innesto nella zona da ripristinare.
Post trattamento
Non vi sono conseguenze significative.