Parodontite: un futuro test per predirla

La ricerca medica sta avanzando verso un test della saliva e del sangue per scoprire, ancora prima della comparsa dei sintomi, chi è a rischio di sviluppare problemi gengivali più o meno seri, fino alla parodontite. Lo screening si basa sull’analisi delle proteine presenti nella saliva o nel plasma. Questo test potrebbe permettere un giorno di individuare chi, pur avendo ancora gengive sane, è a rischio di ammalarsi negli anni a venire. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Clinica Chimica Acta, International Journal of Clinical Chemistry. Secondo i ricercatori, nella saliva di pazienti con gengivite e parodontite sono riconoscibili alcune molecole assenti nella saliva di individui sani.

Alcune sostanze indicano la presenza della parodontite

Gli esperti hanno confrontato campioni di saliva, di ‘fluido crevicolare’ (che si trova nel colletto gengivale) e di sangue di pazienti con gengivite, pazienti con parodontite cronica e individui sani di controllo. Con una tecnica presente nei laboratori di chimica, la spettrometria di massa, gli scienziati hanno tracciato l’identikit di tutte le proteine presenti nei campioni. È emerso che la composizione proteica dei tre fluidi è diversa tra chi soffre di parodontite o gengivite e chi, invece, ha gengive sane.

Diagnosi più precoce e trattamenti preventivi

Si tratta di uno studio ancora preliminare. In futuro potrebbe però portare allo sviluppo futuro di un test di diagnosi precoce per scovare chi è a rischio di parodontite. Attualmente, lo specialista parodontologo ha già degli strumenti che consentono di capire se un paziente presenta i primi segni di parodontite. Un test della saliva o del sangue, però, aiuterebbe a identificare i pazienti a rischio ancora prima che sviluppino i segni effettivi della malattia, quindi potrebbe favorire l’adozione tempestiva di misure preventive ad hoc. Ovviamente, questi test vanno validati su numeri molto grandi di pazienti, ma puntano verso una medicina preventiva che a lungo termine può ridurre la necessità di cure più lunghe e impegnative. Per questo la disponibilità di un’analisi di questo tipo sarebbe di grande interesse per la comunità.

Nel frattempo, non trascurare i controlli dal dentista

Già ora, comunque, è fondamentale ribadire l’importanza di fare controlli dentistici regolari, almeno une volta l’anno. In questo modo, sarà possibile intercettare eventuali segni precoci di malattia e intervenire quando il problema è all’inizio, senza aspettare che diventi molto più difficile da trattare.

Fonte: ansa.it

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