Come l'uomo primitivo combatteva la carie

Un’erbaccia detestata dagli agricoltori di oggi veniva consumata dall’uomo primitivo per le sue virtù medicinali, come la capacità di combattere e prevenire la carie.

Il paleo-dentifricio di 2000 anni fa

Il suo nome scientifico è Cyperus rotundus, ma chi lavora la terra la conosce come erba pepa, zigolo infestante, quadrella. Si tratta di una pianta infestante difficile da debellare; questa pianta era tanto diffusa e fastidiosa da meritarsi il soprannome di “peggiore erbaccia del mondo”.

Se non puoi estirparla, allora mangiala

Anziché combatterla, i nostri antenati la ingerivano, e a giudicare dallo stato dei loro denti si direbbe avessero ragione loro. Tracce del consumo di questa pianta sono state trovate nella placca dentale di una comunità agricola vissuta a Al Khiday, in Sudan, 2 mila anni fa.

Sempre nel piatto

Le analisi del materiale trovato tra i denti dei 20 scheletri fanno pensare che l’erba pepa fosse un elemento costante della loro dieta. A quell’epoca le tecniche agricole erano già piuttosto avanzate, e quelle popolazioni avevano a disposizione cibi ben più allettanti. Eppure, l’uomo primitivo aveva trovato un uso anche per questa. Il motivo della strana preferenza alimentare si evince forse dalle condizioni del sorriso dei resti esaminati.

Meglio del collutorio

Meno dell’1% degli scheletri di uomo primitivo mostra segni di carie o ascessi. Questo è molto raro per le antiche comunità agricole, il cui alto consumo di zuccheri metteva a rischio la salute dentale. Può darsi infatti che questa popolazione consumasse l’erbaccia amara per le sue proprietà medicinali, magari dopo averla cotta, per attenuarne il sapore forte.

Cure inconsapevoli

Le analisi su scheletri locali ben più antichi, precedenti la nascita dell’agricoltura, indicano che la pianta veniva consumata come cibo. L’abitudine a mangiarla potrebbe essere rimasta anche dopo l’avvio dell’attività agricola, semplicemente perché “faceva bene”. Difficile pensare che all’epoca si scegliesse di usarla – consapevolmente – come antibatterico per il cavo orale!

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