Con il laser il dentista non fa più paura

Fa più paura l’anestesia o il trapano del dentista? Un bel match. Entrambi spaventano molto, al punto che sedersi sulla poltrona odontoiatrica è un vero e proprio incubo per bimbi, mamme e dottori. Un problema che oggi può essere bypassato dall’avvento della tecnologia laser, che consente di sostituire senza il minimo fastidio le procedure terapeutiche tradizionali. Si tratta, in pratica, di una tecnica minimamente invasiva, utile a curare le carie dei bambini (ma anche quelle di mamma e papà) e a eseguire otturazioni rinunciando sia all’anestesia locale sia al rumoroso e vibrante trapano a turbina.
Nessun contatto diretto con il dente cariato, nessuna “puntura” anestetica e niente vibrazioni del trapano o di altri strumenti meccanici. Solo impulsi luminosi, che agiscono alla distanza di 2-3 millimetri dal dente, in grado di rimuovere il tessuto cariato in maniera altamente selettiva, senza intaccare i tessuti sani circostanti.

Laser, adatto all’80% delle carie

«Come riportato da un recente studio condotto dall’Aiola (Accademia Internazionale Odontostomatologia Laser Assistita), nell’80% dei casi è possibile curare le carie infantili senza far ricorso all’anestesia», premette il dottor Giuseppe Maccheroni, odontoiatra a Milano e Seregno e uno dei primi in Italia ad aver adottato il laser alla fine degli anni ’90. «Ultraselettivo e delicato, il laser ad erbium agisce solo sullo smalto e sulla dentina. Per questo è indicato per la stragrande maggioranza delle carie, sia dei denti decidui (quelli “da latte”) sia di quelli permanenti. Solo nel 20% dei casi ci troviamo di fronte a carie profonde, che interessano la camera pulpare e il nervo, per le quali è necessario ricorrere alla tradizionale puntura anestetica».

Così si riducono i tempi

«In maniera quasi impercettibile, senza nemmeno avvertire il calore, la fibra ottica del laser emette microimpulsi luminosi che vaporizzano all’istante il tessuto cariato. Un’operazione che non procura alcun fastidio e che richiede pochi minuti in tutto. Inclusa l’otturazione, i tempi si riducono di un terzo. Fatto che evita di spazientire il bambino e facilita enormemente il lavoro del dentista».
Nel caso, poi, di carie che interessano gli incisivi, i tempi si riducono ulteriormente, perché lo smalto è più malleabile e sensibile agli spot “vaporizzanti” del laser ad erbium.

Come i supereroi

Il ricorso alle moderne tecnologie laser ha un impatto psicologico positivo sul bambino. Facendogli indossare gli speciali occhialini di protezione si può giocare sul fatto che si trasforma in Iron Man, il mitico supereroe che emette radiazioni-killer dagli occhi.
«Il laser, inoltre, ha un effetto emostatico e cicatrizzante. Azzera il rischio di sanguinamenti ed evita al bambino di assumere antibiotici, antidolorifici e antinfiammatori nel post-trattamento. Grazie al suo effetto antibatterico e antivirale, può essere presentato come un’arma potente che vaporizza il nemico (la carie) in pochi secondi. Inoltre, svolge un’efficace azione decontaminante nei confronti degli agenti che formano la placca batterica. Tant’è che viene usato anche per curare l’iperplasia gengivale (gengive gonfie e sanguinanti) nei bambini poco avvezzi a dentifricio e spazzolino».
Fonte: starbene.it

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