Se le otturazioni per la carie fossero “a prova di batterio”

La carie ed il raffreddore sono le due patologie più diffuse al mondo. Sicuramente (purtroppo) tutti abbiamo fatto prima o poi l’esperienza (non di certo piacevolissima) di entrambe.

Eppure, la scienza è sempre al lavoro per trovare soluzioni nuove per risolvere le più svariate patologie e le loro conseguenze. Oggi è la volta della carie.

Un gruppo di ricercatori israeliani sta infatti sperimentando un nuovo tipo di otturazione capace di minimizzare il rischio di carie secondarie.

Cos’è la carie secondaria

La carie è una patologia della bocca che interessa davvero tutti. Colpisce le persone in età adulta ed avanzata, ma può colpire anche i denti da latte dei nostri piccoli. La causa della carie è lo Streptococco Mutans, un batterio che abita il nostro cavo orale d’abitudine ma che, quando il ph della bocca si altera per via della presenza di zuccheri semplici, per esempio, può attaccare lo smalto.

La soluzione alla carie è l’otturazione, con o senza devitalizzazione. Talvolta può capitare che questa non sia del tutto efficace, che i batteri siano rimasti imprigionati sotto l’otturazione e che la carie, in un tempo più o meno breve, torni a far capolino laddove era stata debellata. Questo processo prende il nome di carie secondaria può portare all’estrazione del dente.

Il nuovo composito

Quello che un gruppo di ricercatori israeliani sta mettendo a punto è un nuovo composito che sarebbe capace di inibire la crescita di germi a seguito della otturazione. Il composito è infatti una resina con proprietà antibatteriche, e non solo: il materiale in questione sarebbe esteticamente gradevole, rigido al punto giusto ed anche economicamente sostenibile.

Non ci resta dunque che attendere l’esito del test tossicologici e di applicabilità per capire se questo tipo di prodotto potrebbe presto fare la sua comparsa sul mercato oppure no.

Nel frattempo, evitiamo la carie

Non dimentichiamo che il primo passo per evitare l’insorgenza della carie è limitare dolciumi, caramelle, zuccheri e bibite gasate e praticare un’accurata igiene orale, che includa anche periodiche sedute di igiene professionale dal proprio dentista di fiducia. Ti aspettiamo dunque per una visita di controllo allo Studio Michelangelo 13.

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