Impianto dentale o ponte?

Le moderne terapie odontoiatriche consentono di ripristinare le arcate dentali superiori e inferiori, attraverso vari metodi: protesi mobile, protesi fissa, e implantologia. Quest’ultima tecnica si avvale dell’ausilio di supporti fissi inseriti direttamente nell’osso e, a differenza dei ponti e delle capsule, sfrutta una diversa applicazione d’utilizzo in cui è necessario appurare i requisiti necessari ossei al fine di una corretta installazione e un efficace funzionalità dell’impianto.

A chi serve un impianto? 

Le principali cause, che determinano la perdita di elementi dentali, sono attibuibili alla parodontite (detta anche piorrea) o a situazioni di carie a uno o più denti.
La letteratura scientifica evidenzia come anche la scelta dei ponti dentali sia tra le cause principali della necessità di ricorrere agli impianti dentali. Infatti là dove si sceglie un ponte ancorato su elementi dentali, si innesca la probabilità, passati 2 o 3 anni di un indebolimento dei denti limati,  provocando cosi la caduta del ponte dentale.
L’implantologia si avvale di alcune tecniche di base:
– a carico immediato
– a carico differito

Implantologia a carico immediato

Questa tecnica permette di inserire gli impianti dentali realizzati in titanio e di fissarli sopra alle corone provvisorie (o alla dentiera), “caricandoli”. In questo modo l’intervento si completa entro le 24 / 48 ore. I vantaggi di questa tecnica implantologica sono da rilevare nella osteointegrazione dell’impianto con l’osso, esattamente come avviene per l’applicazione di impianti dentali che sfruttano la metodologia del carico differito, ma con il vantaggio che il paziente potrà uscire dallo studio, dopo aver effettuato la seduta, con i denti inseriti. Per poter utilizzare tale tecnica l’impianto dovrà avere un’ottima tenuta all’interno dell’osso che andrà verificata e percepita dal medico, durante la seduta d’impianto e che farà protendere verso la scelta di quest’ultimo metodo o, in alternativa, optare per l’implantologia a carico differito.

Implantologia a carico differito

dentista-mette-impiantoQuesta tecnica implantologica è meno comoda per il paziente che dovrà sopportare tempi d’attesa più lunghi ma è la più apprezzata dalla vecchia generazione di dentisti, mentre le nuove leve del settore trovano efficace e funzionale anche la tecnica a carico immediato.
La differenza di base tra le due tecniche implantologiche sta nel fatto che, in questo secondo caso (tecnica a carico differito), si procede a “caricare” le strutture, ossia fissare le corone o la protesi totale agli impianti, in un secondo tempo, ad avvenuta calcificazione, che generalmente si completa dopo 3 o 4 mesi dall’installazione degli impianti. Se le condizioni dell’arcata mascellare e mandibolare che andranno ad ospitare gli impianti non sono ottime, è meglio optare per l’implantologia a carico differito e procedere con opportune terapie in grado di ristrutturare e rafforzare la struttura ossea mascellare o mandibolare.

Implantologia fissa per alcuni elementi dentali mancanti

L’implantologia rispetto ai tradizionali ponti e capsule, consente di ripristinare la funzionalità masticatoria ed estetica, senza dover ricorrere alla limatura dei pilastri: singoli per una corona, due o più di due, per alcuni elementi mancanti o arcate estese. Le protesi realizzate con tecnica all on four, all on six, consentono la realizzazione di una struttura costituita da più capsule, da un minimo numerico di dieci, fino a un massimo di quattordici per arcata. Tale struttura protesica viene collegata e supportata dagli impianti che potranno essere in numero di 4 (all on four), o se necessario, in numero di sei come nel caso di protesi più estese o con minor tenuta e resistenza ossea (all on six).

Fonte: dossiermedicina.it

Condividi questo articolo